Giorgio Squarcina

Cari tutti,
Difficile raccontare Giorgio.Per chi lo ha conosciuto in modo profondo e non superficiale è stata una gran persona. Coloro che hanno vissuto con lui momenti di passione della pallacanestro, coloro che lo hanno avuto come collaboratore, capo, collega nel mondo del lavoro, coloro che hanno approfittato della sua buona fede e per coloro che lo hanno denigrato, per le persone che lo hanno circondato nel bene e nel male lui riusciva a trovare il modo e le parole e la via giusta per risolvere, parlare, uscire o interrompere un dialogo e  per coloro che hanno condiviso con lui la sua vita come marito, padre, amico e consigliere di sempre una persona insostituibile nei loro pensieri. Difficile senza cadere nella retorica parlare di Giorgioe con il senno del poi. Lui se poteva farsi in quattro per aiutarti lo faceva, se poteva contraddirti lo faceva con la passione di chi pensava che le cose potessero cambiare con il coraggio di proporre situazioni che sembravano impossibili nel mondo della Pallacanestro, ma che a lungo ternine gli hanno dato ragione. Ricordo l’attenzione verso i vincoli dei giocatori nel periodo “Bosman”, la difesa del diritto delle società di pallacanestro, l’escalation incredibile degli interessi che giravano intorno alla pallacanestro professionistica che andava a turbare gli interessi delle società minori… insomma una difesa accorata a 360 gradi.

La fortuna di averlo incontrato come amico mi ha portato a frequentarlo in modo particolare negli anni di difficoltà di Auxilium quando nel periodo della retrocessione in B d’eccellenza dalla A,  con altri amici e con grande difficoltà hanno cercato di mantenere  a galla quella società contestata dall’esterno non più amata come una volta. Dall’oratorio era approdata alla serie A con i sacrifici di tante persone, costruendo  giorno dopo giorno, la storia di tanti personaggi che nel loro percorso di vita ancora oggi raccontiamo.

La squadra della GINNASTICA TORINO della stagione 1971/72
Antonioli, Croci, Tomassini, Maffei, Squarcina, Violante R., Pongone, Garrone, Franzin A, Giannilivigni

Oggi  quasi per destino, è “morta” sportivamente insieme a lui, non riaffiliandosi alla federazione, quella società tanto contestata nel periodo della auto-retrocessione, decretando di fatto la sua “morte sportiva”. Ci auguriamo che possa rinascere e tornare agli albori di un tempo come “Auxilium Torino”.  

Negli ultimi giorni di sofferenza, Giorgio, ha lottato con la lucidità di sempre supportato dalla sua squadra preferita, la sua famiglia. Per noi nell’ambiente di BasketOver il suo ricordo è come quello di tutti gli altri amici che frequentano il nostro movimento, che non si prefigge altri obiettivi se non quello di trovarci, raccontarci, rivivere e vivere momenti tutti nostri che cercheremo di  tramandare al movimento per tenerlo vivo.. e lui è stato uno dei nostri… Chissà quanti altri potrebbero raccontare pezzi di storie come queste. Storie fatte di piccole e grandi cose che di fronte alla perdita di un amico come Giorgio fanno riflettere su cose futili e meno futili, sulle quali ci si va a confrontare… pensando che la vita è bella per poterla vivere nel modo più sereno possibile…questo potrebbe essere un  eredità importante e un insegnamento di un amico che sta a noi mantenere viva.

Nino